Il vino è la poesia della terra.
La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è il percorso di un pellegrinaggio che da Canterbury portava a Roma e costituiva una delle più importanti vie di comunicazione europee in epoca medioevale. Con la fine della dominazione longobarda e l’inizio di quella franca, la direttrice viaria che faceva capo al passo di Monte Bardone assunse maggiore consistenza e, lentamente, prese l’aspetto di una strada di grande comunicazione.
Per i franchi il collegamento con Roma rivestiva un’importanza assai superiore a quella che poteva aver avuto per i longobardi: di qui il comprensibile interesse dell’amministrazione carolingia a che la via diventasse più stabile e meglio percorribile. La strada dei longobardi divenne così strada dei franchi, termine, quest’ultimo, col quale si indicavano non soltanto i carolingi di Francia, ma anche i carolingi di Germania. Di conseguenza con l’espressione Via Francigena si intenderà la strada che metteva in comunicazione sia con l’odierna Francia che con i paesi dell’area germanica. Una precisa descrizione delle varie tappe della via Francigena da Roma addirittura sino al canale della Manica, presso Calais, ci è offerta dalla memoria lasciataci da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, del suo viaggio di ritorno alla propria sede episcopale, avvenuto tra il 990 e il 994.
Anche se si è consapevoli che la via Francigena, almeno in alcuni tratti, doveva constare, come del resto la maggior parte delle strade medievali, di più tracciati alternativi, l’itinerario sigericiano testimonia inequivocabilmente l’esistenza di un’importante arteria facente capo a dei punti nodali: valichi, attraversamenti di fiumi, centri attrezzati. Come ogni fatto di circolazione, la via, mettendo in relazione uomini di paesi diversi, implicava una osmosi culturale, tanto che possiamo affermare che la sostanziale unità della cultura europea del Medioevo, fu possibile grazie al transito che si svolgeva su strade di grande comunicazione come la Francigena. Molteplici testimonianze al riguardo sono rilevabili lungo gli itinerari della via, nelle intitolazioni delle chiese, non di rado dedicate, ad esempio, a Santi tipici esponenti della Cristianità gallica. Lungo il percorso da San Pietro a Coiano a San Genesio la strada toccava la località di San Quintino. Nei pressi della chiesa di San Quintino, significativamente dedicata a un santo oltremontano e ricordata in una pergamena dell’archivio Arcivescovile di Lucca del 991, è un interessante toponimo che si richiama alla presenza della strada: “Baccanella”, dal significato di piccola taverna.